Copertina de “L’approdo” di Shaun Tan (ed. Tunué)
Di Maura Roberta Orlando
L’approdo, di Shaun Tan. L’origine delle idee
Sotto la superficie di qualsiasi progetto creativo esiste un iceberg fatto di materiale preliminare, schizzi, foto, video, appunti che non è quasi mai pubblicato, ma che mi ha sempre molto affascinato. In lavori surreali come L’approdo, di Shaun Tan (ed. Tunué), mi chiedo sempre quali possano essere le origini delle idee. Il punto di partenza di questo Silent Book è una figura in viaggio con una valigia a cui è stata collegata l’esperienza della migrazione e la voglia di rappresentare questa situazione in modo immaginario
Chi siamo, da dove veniamo e come entriamo in contatto con il mondo.
I primi schizzi dei personaggi avevano volti nascosti ed erano molto stilizzati, ispirati alle opere di Raymond Briggs, Chris Ware, David B. e Art Spielgelman, ma per superare la poco emotività che trasmettevano Shaun Tan iniziò ad osservare i volti sbiaditi delle fotografie degli stranieri e le loro posizioni verso l’unica cosa che si portavano dietro della propria vita precedente. Accalcati sui ponti delle navi a vapore si aggrappavano a questi loro piccoli oggetti che rappresentavano tutto il loro vecchio mondo. La lettura di biografie e le interviste aiutarono l’autore a capire lo sradicamento vissuto da ogni immigrato e con questo lavoro a rispondere a domande come chi siamo, da dove veniamo e come entriamo in contatto con il mondo.
Schizzi iniziali dei personaggi
Appartenenza
La madre di S. T. è un’australiana di III generazione con origini inglesi e irlandesi, il padre è nato in Malesia da genitori immigrati, la moglie è finlandese. Il posto in cui ha sempre vissuto è la periferia dell’Australia occidentale, un luogo con una cultura in gran parte trapiantata. Tutto ciò si è trasformato per l’autore in qualcosa di interessante da comunicare e usare nell’illustrazione anziché essere vissuto come un problema. Il quadro “The hundred year picnic” è un precursore dell’Approdo, in cui in un paesaggio straniero si intravede l’incongruenza ma anche la compatibilità con l’eredità europea.
Il passaporto nel 1960 del padre di Shaun Tan, immigrato in Australia
The Hundred Picnic (2003), collezione della Subiaco Library in Australia Occidentale (acrilico/olio/collage su tela, 320 x 320 cm)
La ricerca storica
I risguardi dell’Approdo sono ritratti delle dimensioni di una fototessera ispirati alle fotografie degli archivi del museo di Ellis Island a New York City, che tra il 1892 e il 1954 fu l’approdo di più di dodici milioni di persone. In quel luogo gli immigrati venivano trattati come alieni, analizzati da chirurghi militari e marchiati con simboli sui vestiti come forma di comunicazione visiva con gli altri ispettori. Le foto sono state utilizzate come reference per creare l’illustrazione presente nel libro.
Immigrati ed Ellis Island
Illustrazione di Shaun Tan, La Great Hall
Viaggi
I viaggi di persone che fuggono da situazioni di guerra e povertà in cerca di un luogo che possa offrire loro una vita migliore sono esperienze con cui ci confrontiamo ancora oggi quotidianamente. S. T. per rappresentare le navi colme di passeggeri usò come dipinto da omaggiare “Coming South” di Tom Roberts.
“Coming South” di Tom Roberts (a sinistra) e l’illustrazione di Shaun Tan (a destra)
Una città fantastica
La metropoli che è descritta all’interno dell’Approdo è una città in cui ci sono dei riferimenti alla barriera corallina, perché fu proprio un documentario sulla riproduzione del corallo ad ispirare Shaun Tan. Così come piccole uova sono rilasciate lungo la barriera corallina come piccole mongolfiere per generare nuove colonie quando si poggiano nel posto giusto, nello stesso modo gli immigrati sorvolano la città e fuoriescono dalle cabine volanti per iniziare una nuova vita.
La lingua
La lingua utilizzata in questo lavoro è inesistente ed incomprensibile, esattamente come quando in un Paese straniero non si comprendono le parole o le scritte, ma si prova a comunicare con il linguaggio del corpo. Questa scelta da parte dell’autore è stata un ulteriore stratagemma per far immedesimare il lettore con le sensazioni di un’immigrato.
Animali stravaganti
L’animale di compagnia, pur essendo stravagante, ha radici reali. Il suo aspetto richiama la fase intermedia tra il girino e la rana, mentre il suo carattere il suo pappagallo di famiglia Diego per rappresentare, attraverso una relazione con l’animale che da esser spigolosa poi diventa affettuosa, il graduale adattamento a un nuovo ambiente dell’uomo che dapprima ostile poi diventa più ottimista.
Animali di riferimento per creare l’animale fantastico
La scelta dello stile
Lo stile utilizzato è stato determinato dalla storia e influenzato dai primi film muti e dal neorealismo italiano, tra cui Ladri di Biciclette di Vittorio De Sica (1948). All’interno dell’Approdo c’è anche un omaggio al film, quando il protagonista appende dei manifesti per la città per lavoro.
Per ogni tavola ci sono voluti 6 giorni di lavoro e per completare le varie sezioni 4 anni, usando la matita di grafite morbida che rendeva più semplici revisioni e cancellature.
Nell’immagine sottostante è possibile osservare il passaggio dalla bozza iniziale alla foto, fino alla realizzazione finale di una tavola complessa.
La risposta alle domande iniziali
Cosa significa per Shaun Tan, quindi, appartenere? È il legame di sentimenti e significati sinceri con un mondo essenzialmente misterioso, perché con il passare del tempo ciò che rimane più nei nostri ricordi è sempre più forte il sentimento che abbiamo provato più che la situazione stessa.
Ringraziamenti
Ringrazio Daniela Costa e Marco Leoni che durante i loro corsi mi hanno fatto conoscere e apprezzare quest’opera.
Fasi di realizzazione di un’illustrazione: bozza, recitazione, fotografia, creazione, definizione dei dettagli