“Io e gli altri” di Amanda Cley e Cecilia Ferri (Kite Edizioni)
Di Elena Ciraudo
Uno dei momenti più rilassanti del mio tempo libero è il mio consueto pomeriggio nella biblioteca del piccolo paese dove abito. Assolutamente d’obbligo è la tappa alla sezione “libri per ragazzi”, che offre sempre una vasta selezione di albi illustrati.
Durante l’esplorazione mi piace lasciare che siano i dettagli a guidare la mia scelta. Inevitabilmente l’occhio si posa sull’immagine della copertina, ma non solo: a volte mi colpisce l’armonia dei colori, altre il formato, o ancora il testo
L’albo di cui oggi vi parlerò ha sicuramente catturato la mia attenzione per un titolo che lascia presagire un messaggio importante e profondo celato tra le pagine: “Io e gli altri” è la scritta che campeggia sulla copertina, dove compare un bambino assorto nei suoi pensieri. Sul retro, una domanda che mi porta inesorabilmente ad avventurarmi nel libro: “anche tu come loro?”
Chi sono gli altri?
Come sempre, nei libri per ragazzi, le immagini, almeno tanto quanto le parole, hanno il grande compito di raccontare e farci riflettere. Questa, in fondo, è la più grande missione dell’illustratore, in questo caso affidata alle abili mani di Cecilia Ferri.
Il protagonista del racconto è un bambino avvolto in un costume da lupo: gli esseri umani che lo circondano sono anch’essi caratterizzati da abiti e maschere dalle sembianze animalesche, che si ergono compatti e alleati. L’artista ci racconta, con questa scelta simbologica, che siamo umani, sì, ma che in fondo siamo prima di ogni altra cosa animali che sentono l’istinto di appartenere a qualcosa di unitario: il branco.
“Io e gli altri” di Amanda Cley e Cecilia Ferri (Kite Edizioni)
Chi sono io?
Ma se gli altri sono il branco, chi sono io, quindi? Faccio parte anche io di questo insieme di persone? Su questa domanda verte l’indagine narrativa, che fa uso di pochissime parole selezionate con cura dall’autrice Amanda Cley, lasciando ampio spazio alle immagini.
Il giovane lupo si interroga su ciò che realmente desidera: il senso di protezione e appartenenza garantito dalla collettività è sicuramente rassicurante, ma allo stesso tempo, richiede di uniformarsi a idee e valori che non sempre si conciliano con la sua vera natura. Scegliere è difficile, ed è è possibile solo se in primis sa davvero comprendere chi egli sia e cosa lo rende autentico e unico.
“Io e gli altri” di Amanda Cley e Cecilia Ferri (Kite Edizioni)
Un libro per riflettere, a tutte le età!
Ho scelto di parlarvi di questo albo perchè credo racchiuda un messaggio molto intenso, trasmesso con la semplicità necessaria perchè possa efficacemente arrivare ad un bambino, ma allo stesso tempo in grado di scuotere anche un animo adulto.
Nell’arco della nostra esistenza facciamo tutti esperienza di ciò significa inserirsi in un contesto collettivo, in ambito scolastico, lavorativo, familiare, eccetera, sperimentando sulla nostra pelle cosa significa sentirsi o non sentirsi parte di esso.
La riflessione proposta dal libro risulta più attuale che mai, a prescindere dall’età: viviamo nella società dell’apparenza, dove l’immagine conta molto più dell’essenza.
Ce lo insegnano i social, i media, i non luoghi di aggregazione, e l’effimerità dei legami umani moderni.
Ce lo insegna anche una certa fetta di mondo che sembra invece voler remare contro questa perdita di valori, promuovendo le più svariate forme di ricerca interiore. Tra le tante, credo che apprendere tramite un libro sia e sempre resterà uno dei modi più meravigliosi, universali e consolidati di crescere.
L’arte di comunicare con le immagini
Quando mi perdo tra le pagine di un albo illustrato, trovo sempre sorprendente la capacità di un illustratore di scegliere con estrema attenzione ogni aspetto dell’immagine, affinchè possa raccontare al meglio le parole che la accompagnano, senza tuttavia scadere nell’ovvio.
In questo caso, è affascinante osservare le scelte attuate da Cecilia Ferri per mettere in risalto la separazione del protagonista dagli “altri”. Lo fa innanzi tutto con il colore: il branco si contraddistingue per pellicce e piumaggi di colore scuro, mentre il giovane lupo ha un manto chiaro, a simboleggiare la sua purezza e innocenza (una scelta per certi versi opposta al vecchio detto “essere la pecora nera del gregge”). Lo fa inoltre con l’espressività delle maschere animalesche, che nel branco sono cupe e spente, talvolta addirittura minacciose. La maschera del giovane lupo bianco, quando viene finalmente separata dal viso del bambino, si accende, e i suoi occhi sembrano quasi prendere vita.
Le immagini sono essenziali, e come il testo non si perdono in troppi fronzoli descrittivi: è chiaro insomma che l’obiettivo del libro è arrivare dritto al nostro centro interiore, oltrepassando con forza maschere e costumi.
Invito tutti voi a lasciare che entri anche sotto la vostra pelliccia.
“Io e gli altri” di Amanda Cley e Cecilia Ferri (Kite Edizioni)