Di Cristina Tana
Prima di iniziare a sfogliare insieme il libro, vorrei aprire una piccola parentesi sui Grafic Novel, perché c’è ancora chi fa confusione tra quest’ultimo e il fumetto. Il grafic novel a differenza del fumetto, che esce periodicamente in edicola o in fumetteria, è un romanzo illustrato in un unico volume e ha un inizio, uno sviluppo e una fine. Inoltre è bel rilegato proprio come tutti i libri.
Sono molti gli autori e illustratori italiani che negli ultimi anni son riusciti a creare e pubblicare opere dalle trame davvero belle e coinvolgenti e che, molto spesso toccano tematiche molto particolari, come Carlotta di Cataldo e Irene Marchesini con il loro “Rebis”.
Martino è il protagonista di questa storia, ambientata in un piccolo borgo medioevale, in un luogo non ben definito, ma che farà da sfondo alle vicende dei protagonisti, alle antiche credenze dell’epoca come la superstizione, i pregiudizi e anche il patriarcato.
Le prime pagine del libro sono davvero di impatto. La scena si apre su un paesino in cui una notte il popolo e il parroco condannano sul rogo due streghe.
La scena è davvero drammatica ma, ironia della sorte in quello stesso momento, in una modesta casa verrà alla luce un bambino albino, Martino.
Essere albini all’epoca equivaleva ad essere Diversi, di conseguenza ad essere sempre bersaglio della gente che vi attribuiva varie disgrazie, come l’assenza di latte nelle mucche.
Per questo suo padre, un uomo molto autoritario, prenderà la drastica decisione di sbarazzarsi di quel bambino che gli creava imbarazzo e vergogna agli occhi della gente del paese.
Ma Martino, nonostante la sua tenera età, si rivelerà subito un bambino perspicace, curioso e intelligente.
Si renderà conto che da quel momento in poi dovrà contare solo sulle sue forze. E che, anche se ama molto sua madre e le sue sorelle, deciderà a malincuore di abbandonarli, prima che suo padre decida della sua sorte.
Intraprenderà un nuovo percorso alla ricerca di sè stesso e imparerà, grazie ad una nuova amica che essere diversi equivale ad essere speciali.
Rebis è un libro che tutti dovremmo avere nella nostra libreria.
Viviamo in un’epoca in cui il pregiudizio nei confronti di chi è diverso da noi è ancora presente nella nostra società, come nel medioevo, anche se non in proporzioni diverse.
Spesso non ci si rende conto che la soluzione ad un problema risiede in noi stessi. Se cambiamo il nostro modo di pensare, possiamo cambiare anche il mondo.
“Nessuna creatura è sbagliata,
ma a volte è molto difficile accettarlo”
Rebis è il tipico libro da leggere in autunno, accompagnato da una bella tazza di tè caldo, e perchè no, vicino ad un bel caminetto acceso mentre arrostiamo sul fuoco le caldarroste.
I suoi tratti morbidi e colori ben bilanciati ti immergono completamente nelle calde atmosfere medioevali.
Il libro è edito da Bao Publishing e puoi trovarlo a questo link.